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F1 | GP Monaco 2022: analisi gara di Montecarlo

Perez vince con la Red Bull, agevolato dal duplice errore strategico da matita rossa della Ferrari. Sainz 2°, Leclerc 4° scattato dalla pole. Russell nuovamente in top-5

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FERRARI: DOPPIO ERRORE STRATEGICO

Sergio Perez ha vinto il GP Monaco che si è disputato domenica presso il Circuit de Monaco, sede della settima prova iridata della stagione 2022. La tappa monegasca ha visto la corsa iniziare in ritardo per via della pioggia battente. Alla fine ha trionfato il messicano davanti alla Ferrari di Carlos Sainz e al compagno di squadra Max Verstappen. Ai piedi del podio Charles Leclerc, quarto dopo aver condotto la parte iniziale della corsa prima del duplice errore strategico del Cavallino Rampante spianando la strada al trionfo del Team di Milton Keynes.

Infatti la Red Bull ha vinto le ultime quattro gare con il campione del mondo a Imola, Miami e Barcellona e col messicano a Montecarlo. Tuttavia la RB18 nelle ultime due tappe è stata leggermente meno competitività della rivale italiana, su piste che richiedono maggior carico aerodinamico e grip meccanico che esaltano le caratteristiche tecniche della F1-75, ma alla fine è riuscita a portare le vetture sul podio in ambedue le circostanze con quasi bottino pieno. I due successivi sono stati propiziati dal ritiro di Leclerc in terra catalana, problemi tecnici a MGU-H e turbocompressore, e dall'incomprensibile strategia ferrarista nella tappa monegasca.

I due ferraristi scattavano dalla prima fila davanti alle monoposto anglo-austriache, appaiate in seconda fila, ed erano saldamente in testa al comando della gara. Con la progressiva e rapida asciugatura della pista, a Monaco si può passare dalle gomme full-wet direttamente a quelle slick senza passare dalle intermedie come pit stop extra. Strategia che nel 2016 Lewis Hamilton ha dimostrato che si può adottare date le molteplici difficoltà nel sorpassare a Montecarlo pur avendo una gomma performante.

Invece di seguire con Leclerc la strategia Red Bull con Perez di montare le intermedie, bastava attendere qualche giro in più e montare gli pneumatici d'asciutto, dato che la traiettoria era già quasi asciutta e conseguentemente sarebbe stato scontato un passaggio alle slick. Se la Ferrari avesse effettuato il singolo pit stop dalle coperture da bagnato a quelle d'asciutto successivamente al pit stop delle Red Bull avrebbe mantenuto la prima e la seconda posizione, dato il vantaggio ma anche per il fatto che il giro di outlap di Perez e Verstappen sarebbe stato più lento a causa delle coperture non in temperatura.

Con strategie diversificate, quando hanno tutti montato le slick, il Cavallino Rampante ha fermato Sainz, convinto via radio della scelta in relazione al punto di crossover, ma ha fermato ai box anche Leclerc. Una chiamata confusa dato che il suo ingegnere di pista Xavi Marcos poco dopo gli comunica via radio "stay out, stay out!" scatenando la rabbia, lecita, del monegasco. Le Red Bull, sfruttando il giro out lento delle rivali italiane, effettua il doppio pit stop il giro seguente e pone Perez leader davanti a Sainz e Verstappen terzo davanti a Leclerc. Posizioni che rimangono invariate sino al traguardo, consumando il dramma sportivo della Ferrari tra le Stradine del Principato.

Il primo errore della Ferrari arriva quando richiama Leclerc al 19° giro per difendersi dall'undercut della Red Bull con Perez. Il messicano si era fermato al 16° giro, con un successivo out-lap molto lento per via delle coperture intermedie non intermedie. Al 18° giro il trentaduenne di Guadalajara gira in 1:25.215 cominciando ad accorciare il distacco iniziale di 24 secondi circa dal leader dato che al 19° il monegasco rientra ai box per passare alle intermedie ma nell'arco del giro di entrata perde oltre 6 secondi rispetto al crono di Perez. Infatti, quando rientra in pista, è distante dal messicano di circa 4.5 secondi, un delta cronometrico notevole e che fa comprendere la dimensione dell'errore strategico commesso dalla Ferrari

Il secondo errore da materia rossa in termini strategici giunge al 22° giro. Sainz era in pista con le full-wet rientra ai box oer per passare direttamente alle hard C3. Peccato che il muretto della Scuderia di Maranello richiami anche il suo compagno di squadra per passare alle coperture d'asciutto e per giunta perde ulteriori secondi in attesa che venga completata la procedura col suo compagno di box. La Red Bull effettua l'overcut il passaggio seguente fermando ambedue le monoposto per montare i compound hard C3 sfruttando il giro di outlap lento delle monoposto del Cavallino Rampante e rientrando in pista con Checo 1° davanti a Carlos, Max e Charles. 

A Monaco la Scuderia di Maranello ha gettato alle ortiche una ghiotta occasione di ottenere una doppietta, punti preziosi in ottica campionato costruttori, dato che Perez ha compiuto un notevole passo avanti nelle prestazioni rispetto all'annata antecedente e conseguentemente a Milton Keynes dispongono di due punte quest'anno. Per oltre un decennio si è invocata una vettura competitiva dalle parti di Maranello, e quest'anno la F1-75 si sta ponendo su alcune tipologie di tracciati come il punto di riferimento tecnico della categoria, soprattutto in qualifica dove risulta essere imprendibile. Dopo anni di non eccelsa competitività del mezzo tecnico, con la F1-75 questo punto interrogativo non si pone, ma forse cominciano a porsene altri.

L'errore strategico da matita rossa del muretto modenese è dettato da un mix di confusione, calcoli errati e mancanza di polso. Diversificare le strategie quando sei in prima e in seconda posizione a Monaco dove sorpassare è decisamente ostile non ha molto senso soprattutto considerando il ritmo miglior delle F1-75 rispetto alle RB18. Anche effettuare il doppio pit stop con i due piloti molto ravvicinati porta il secondo a perdere qualche secondo extra. Infatti Charles ha perso la posizione su Max per quel motivo, dato che si è ampliato il distacco e il campione del mondo in carica é potuto rientrare ai box davanti al rivale.

 

Scelte difficilmente comprensibili che pongono degli interrogativi su una squadra che forse non è più abituata alla pressione di poter cogliere il successo di tappa ogni fine settimana di gara ma anche di contendersi entrambi i titoli mondiali. Adesso bisognerà vedere come ne uscirà dal punto di vista emotivo Leclerc dalla disfatta monegasca, dato che nelle interviste post-race è apparso deluso ma molto contrariato allo stesso tempo. Data l'evoluzione della corsa e la gestione del gap in posizione di vantaggio, la sua rabbia è comprensibile. Di fatto si tratta di una vittoria gettata al vento e, della serie piove sul bagnato, chiude sia giù dal podio sia alle spalle del rivale al titolo iridato.

COSTANZA RUSSELL, ALONSO 7°

Altra gara consistente da parte di George Russell, quinto o al calare della bandiera a scacchi. Il britannico ha chiuso nuovamente tra i primi cinque, unico ad avere concluso tutte le gare stagionali in top-5. Una costanza di rendimento che sta ponendo il pilota della Mercedes come uno dei più in forma del momento per passo gara e velocità in ogni frangente della corsa. Soprattutto sta riuscendo nell'ardua impresa di stare davanti al blasonato compagno di squadra Lewis Hamilton, seppur vada comunque sottolineato il fatto che il sette volte campione del mondo sia stato penalizzato da alcuni momenti di gara sfavorevoli sino adesso. Ciò comunque non toglie i meriti di Russell, che sta facendo della costanza di rendimento il suo punto di forza.

Buona la prestazione di Norris e Fernando Alonso, che hanno chiuso rispettivamente sesto e settimo. Il britannico della McLaren sta tenendo a galla il Team di Woking massimizzando il potenziale tecnico della MCL36, vettura dalla competitività a fasi alterne. Miglior risultato dell'anno per il bi-campione del mondo dell'Alpine, autore di un fine settimana sempre ai piani alti della graduatoria con una A522 più competitiva di quanto previsto a Monaco. Hamilton ha chiuso ottavo precedendo l'Alfa Romeo di Valtteri Bottas e l'Aston Martin di Sebastian Vettel a completare la classifica dei primi dieci.

Altro fine settimana da dimenticare per Daniel Ricciardo e Mick Schumacher. L’australiano della McLaren ha concluso anzitempo la seconda sessione di prove libere per via dell’incidente in testacoda tra le due chicane delle Piscine. In qualifica è stato eliminato nel Q2 e in gara ha chiuso solamente 13° con un passo gara molto distante da quello del compagno di squadra. Nubi sempre più scure si avvicinano all’orizzonte sul suo futuro. Il tedesco della Haas è stato vittima di un pauroso incidente, senza conseguenze fisiche, nello stesso punto dell’australiano tanto da dividere la vettura in due per il pesante impatto. Anche per lui il futuro è sempre più incerto.

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